

Nella limitata dimensione dei luoghi reali il tempo e lo spazio coesistono compressi. In essi si riverberano i movimenti vitali ed i traumi della loro conformazione; da essi cadenzano i ritmi e gli strati di epoche diverse; su di essi si accumulano segni e detriti di abitudini ed eventi che, a loro volta, racchiudono storie, raccontano favole.
Dopo anni di riflessioni e interminabili osservazioni sul campo […] non abbiamo particolari dubbi nell’affermare che l’utopia più interessante e produttiva è proprio quella del riciclo.